Le Correzioni di Jonathan Franzen e la strabiliante prova di bravura in un monologo sul determinismo neuroscientifico di inizio secolo. Un romanzo di culto con un sacco di scienza dentro.
Oltre a Franzen basta pensare a Mc Ewan (per esempio Saturday e Solar), a McCarthy (Stella Maris e Passenger), a Nabokov che riempie i suoi romanzi di botanica e entomologia e a grandissimi scienziati scrittori come A.J. Cronin, Primo Levi e molti altri! Tra cose più recenti, c'è questo nuovo "On the calculation of Volumes" che non ho ancora letto e di sicuro ne vale la pena, l'autrice è una danese, Solvej Balle.
Un pezzo bellissimo, grazie. E Le Correzioni è un romanzo grandioso, c'è dentro tanta di quella roba eppure si legge con una leggerezza incredibile. Infatti dovrei rileggerlo perché l'ho ingoiato troppo in fretta.
Questa faccenda delle due culture ha segnalato un problema esistente ma poi ha anche fatto più danni della grandine. Soprattutto ha fatto sì che ci sia un numero insospettabilmente alto di persone che, trovandosi a poco agio con la matematica e le scienze, o provandone scarso interesse, deduce da ciò di essere portata per le lettere.
Sono d'accordo con Elena e infatti penso che sia un problema culturale più radicato, che per una volta non c'entra con le moderne tecnologie. Tanti scienziati ostentano orgogliosi ignoranza della letteratura e per molti umanisti è ancora un vanto dire che non hanno mai capito niente di matematica. È triste. Ma c'è gente brava come voi due che può cambiare le cose!
forse la studentessa intendeva dire che a loro la scienza non piace, però se vuoi scrivere racconti devi prestare interesse anche a cose che non ti piacciono. Non è detto che Franzen abbia provato piacere nello studiare gli argomenti che gli interessavano per scrivere.
Oltre a Franzen basta pensare a Mc Ewan (per esempio Saturday e Solar), a McCarthy (Stella Maris e Passenger), a Nabokov che riempie i suoi romanzi di botanica e entomologia e a grandissimi scienziati scrittori come A.J. Cronin, Primo Levi e molti altri! Tra cose più recenti, c'è questo nuovo "On the calculation of Volumes" che non ho ancora letto e di sicuro ne vale la pena, l'autrice è una danese, Solvej Balle.
Un pezzo bellissimo, grazie. E Le Correzioni è un romanzo grandioso, c'è dentro tanta di quella roba eppure si legge con una leggerezza incredibile. Infatti dovrei rileggerlo perché l'ho ingoiato troppo in fretta.
“ma a noi la scienza non interessa”. Complimenti per aver mantenuto la calma, non credo sarei riuscito a farlo
Questa faccenda delle due culture ha segnalato un problema esistente ma poi ha anche fatto più danni della grandine. Soprattutto ha fatto sì che ci sia un numero insospettabilmente alto di persone che, trovandosi a poco agio con la matematica e le scienze, o provandone scarso interesse, deduce da ciò di essere portata per le lettere.
come se fosse A o B. (comunque mi hai dato un’idea per il prossimo numero, mi sa).
Sono d'accordo con Elena e infatti penso che sia un problema culturale più radicato, che per una volta non c'entra con le moderne tecnologie. Tanti scienziati ostentano orgogliosi ignoranza della letteratura e per molti umanisti è ancora un vanto dire che non hanno mai capito niente di matematica. È triste. Ma c'è gente brava come voi due che può cambiare le cose!
forse la studentessa intendeva dire che a loro la scienza non piace, però se vuoi scrivere racconti devi prestare interesse anche a cose che non ti piacciono. Non è detto che Franzen abbia provato piacere nello studiare gli argomenti che gli interessavano per scrivere.